Si lo so. Vivi in Condominio, sogni una casa tutta tua per soddisfare desideri estetici o funzionali, e senza per questo dover rincorrere alle dovute maggioranze dell’assemblea. Non ottenendo soddisfazione, la frustrazione ti coglie e alterni momenti di partecipazione a fasi di assenteismo totale. La convivenza e la condivisione sono effettivamente attività molto faticose, e spesso le aspettative vengono tradite da volontà inspiegabili. In realtà, ogni componente tradisce le proposte altrui e come si suol dire “alla fine non si fa mai niente” per nessuno. Questa condizione abbastanza comune può tuttavia trovare una soluzione, soprattutto in un periodo in cui tutto quel che ci era noto sta subendo un autentico stravolgimento, in una direzione che non ci è ancora nota. Esistono tecniche molto affidabili di trattamento delle singole volontà e con l’obiettivo di arrivare a soluzioni positive e accettabili per tutti. La soddisfazione delle attese di ognuno diventa per questa via la massima possibile.
C’è sempre un modo per conciliare economia e aspirazioni di ciascuno in un tutto armonico, fondato sulla mediazione (da non assumere come mediocre), e sul rispetto della naturale biodiversità delle persone e delle famiglie.
Una rivoluzione delle consuetudini vigenti, fatte di serialità e omologazione, figlie della cosidetta estetica del fabbricato. Quella condizione da abbattere, si che ognuno possa vivere dei propri colori e aspirazione.
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