Siamo oramai certi che riusciremo a balneare la prossima estate, ma non sappiamo secondo quali nuove modalità potremo fare bagni di sole e mare.
Le misure di prevenzione e contenimento che verranno emanate dallo stato e dalle regioni, sono già tracciate da Comitati Scientifici di fior di istituzioni e associazioni di categoria. Quello che manca è la loro selezione in un tutto che si spera organico e fattibile. La pubblicazione rappresenterà lo stato ultimo di ciò che sarà possibile o non possibile fare.
Senza mare non riusciamo a stare, senza Amare neppure; noi ce l’abbiamo messa tutta !

Le domande che ci siamo posti fin dall’inizio è come si potesse tenere le persone distanziate senza per questo perdere in qualità di socializzazione ed umanizzazione. Se si potesse godere dell’elemento naturale, spiagge e corsi d’acqua, giardini e pinete, senza l’ausilio di mascherine protettive e guanti. Se un barbeque e un fuoco sarebbero tornati ad ardere nei nostri cuori, così come un’alba o un tramonto. Se una nuova stagione di amori potesse ancora aver motivo di esistere. Più banalmente ci chiediamo se potremo tornare nei soggiorni della riviera adriatica, sui tavoli del “maraffone” o alle prese con un bel piatto di spaghetti alle vongole. La risposta è positiva adottando tutta una serie di precauzioni e procedure il cui controllo e disciplina è affidato sostanzialmente agli operatori dei vari settori dedicati al turismo. Quello balneare è senza dubbio uno dei più delicati avendo come denominatore l’acqua e i bagni ma occorre riflettere attentamente alle funzioni relative e connesse. Avremo bisogno di modificare le nostre attrezzature, gli spazi comuni, gli arenili, gli alberghi, le stazioni balneari, i servizi di necessità o le aree di sosta dei veicoli ? Oppure ci stiamo ponendo inutilmente un problema che non ha uno stato di necessità reale, in quanto il Covid 19 andrà automaticamente in decalage a breve.
Ipotesi sostenute da alcuni eminenti medici immunologi, tra cui la Prof.ssa Ilaria Capua, il prof. Francesco Le Foche, il Prof. Giuseppe Spadaro e altri, che anche nelle fasi più critiche hanno trattato questo Virus con grande competenza e molti successi, riuscendo a mettere in sinergia la medicina territoriale e la diagnosi preventiva e curando i contagiati così individuati in normali reparti infettivi, se non addirittura nelle proprie case.
Abbiamo seguito l’evoluzione del contagio in tutte le sue fasi e siamo assai certi della grande qualità del sistema sanitario delle regioni più evolute, nonostante le critiche che si accendono assai più della pestilenza nel nostro paese che per quanti pregi abbia, pecca regolarmente di mancanza di coesione e soprattutto del mancato riconoscimento del merito. Noi riteniamo sia sempre opportuno essere pronti al peggio, pur non avendo alcun dubbio sul parere di esperti, ovvero provatamente “esperti” per davvero.
Per questo motivo attendiamo l’esito dell’incontro previsto per il giorno 23 prossimo fra i governanti degli stati membri, un momento estremamente delicato per la nostra economia. Saremo tuttavia tempestivi all’indomani nel fare pubblicamente una serie di proposte a esercenti e fruitori, per capire quale strada percorrere per non perdere ciò che abbiamo a cuore.
Sarà come sempre il fare, che si inventa nel momento stesso in cui si fa.
Con competenza, creatività e molta prudenza.
Ci risentiremo presto e comunque prima che arrivi la notte.
